Associazione

Chi siamo

La nascita dell’Associazione Nazionale Città del Castagno

L’iniziativa di dar vita all’Associazione è partita nel 1998 da un vasto territorio dell’Appennino tra Emilia e Toscana, allora corrispondente a quattro Comunità Montane: Mugello, Garfagnana, Valle del Santerno e Modena Est. Ma, da subito, l’orizzonte geografico in cui operare è stato l’ambito nazionale ed europeo: l’Italia ha infatti 275 mila ettari di castagneti e rappresenta pertanto il bacino territoriale ottimale per lo sviluppo di quest’associazione. Oltre a Toscana ed Emilia-Romagna che rappresentano rispettivamente il 29% e 18% della superficie nazionale interessata a castagneto, altre regioni esprimono valori di grande interesse: la Calabria con il 17%, il Piemonte con il 14%, la Campania, l’Umbria e il Lazio con percentuali tra il 3 e 18%.

L’Associazione Nazionale Città del Castagno è nata con l’obiettivo principale di unire le forze degli Enti aderenti, coordinando e valorizzando le singole iniziative promozionali e tecniche dedicate al castagno, promuovendo manifestazioni collettive e convegni scientifici, predisponendo materiale divulgativo per la conoscenza e la valorizzazione delle singole zone e favorendo la commercializzazione dei propri prodotti.

Lo scopo dell’Associazione è quindi quello di qualificare e promuovere sempre di più il castagno da frutto e il castagno da legno attraverso una specifica e originale iniziativa che nasce direttamente dalle comunità locali (comunità montane, unioni di comuni, comuni, consorzi dei produttori, GAL, parchi ecc.) tutelando la produttività e valorizzando il lavoro dei castanicoltori.

L’Associazione intende anche favorire la valorizzazione turistica e la promozione delle aree caratterizzate dalla presenza del castagno, mentre, dal punto di vista della ricerca scientifica, partecipa ad attività di ricerca e sperimentazione riguardanti gli aspetti della coltivazione e trasformazione del castagno. Infine promuove e sostiene la castanicoltura in ambito europeo attraverso la partecipazione a progetti ed iniziative internazionali.

L’attività dell’associazione

Fin da subito l’Associazione è stata consapevole della eterogeneità delle situazioni all’interno del “mondo del castagno”: questa diversità rappresenta una grande ricchezza che rispetta e valorizza la specificità dei luoghi e delle tradizioni ma, nello stesso tempo, che sia capace di sviluppare le massime sinergie ed unire più soggetti e più territori verso obiettivi comuni. Lo sviluppo della risorsa castagno e la cura di migliaia di ettari, buona parte dei quali spesso ancora oggi abbandonati, può non solo creare lavoro e rappresentare un reddito anche interessante, ma contribuisce alla cura e alla protezione delle nostre foreste, svolgendo una azione positiva di difesa idrogeologica, mantiene la tipicità del paesaggio e può rappresentare una chiave di volta per la valorizzazione turistica e per il futuro delle nostre montagne.

L’Associazione Nazionale Città del Castagno, nell’arco di un quindicennio, ha consolidato il suo ruolo diventando un importante riferimento per molte amministrazioni locali, per quanto riguarda la tutela e la promozione del castagno inteso come elemento caratterizzante il territorio.

L’Associazione è stata un importante supporto per l’organizzazione di convegni ed eventi legati alla castanicoltura, volti ad affrontare, insieme ad esperti, temi tecnici e scientifici per aiutare i produttori a risolvere problemi colturali ed a migliorare la commercializzazione dei prodotti.

In questi anni l’Associazione ha dato un contributo molto significativo al rilancio della castanicoltura da frutto ed alla tutela e valorizzazione dei prodotti tipici e di qualità, diffondendo i marchi di tutela DOP e IGP, stimolando l’interesse dei consumatori con la pubblicazione di guide e ricettari, e realizzando concorsi gastronomici, in particolare sui dolci a base di castagne.

Finora l’Associazione ha promosso e compartecipato ad un elevato numero di iniziative e manifestazioni in quasi tutte le Regioni d’Italia: in particolare Piemonte, Trentino, Veneto, Lombardia, Emilia Romagna, Toscana, Marche, Abruzzo, Lazio, Campania, Calabria e Sicilia.

Al 31/12/ 2012 all’Associazione Nazionale Città del Castagno risultavano iscritti oltre 80 soci: comuni, comunità montane, unioni di comuni, associazioni e consorzi di castanicoltori e un museo del castagno.

Attualmente il quadro associativo è in evoluzione per la trasformazione di molte Comunità montane in Unioni di Comuni.

Iniziative, eventi e progetti dell’associazione

Nei primi 15 anni di attività l’Associazione è stata impegnata in un elevato numero di iniziative e progetti, tra i quali ricordiamo i principali:

  • pubblicazione di due edizioni della “Guida alle città del castagno”, con pagina dedicata a ciascun socio;
  • realizzazione del sito internet www.cittadelcastagno.it;
  • realizzazione di folder e materiale divulgativo per far conoscere l’Associazione e per promuovere le sagre, feste e le iniziative, legate ai prodotti del castagno, nei territori degli Enti associati;
  • partecipazione con propri interventi, relazioni e poster, a tre edizioni del “Convegno nazionale sul Castagno” (Marradi, Montella e Cuneo);
  • adesione all’associazione Res Tipica e partecipazione ed eventi di valorizzazione dei prodotti di qualità;
  • compartecipazione alla redazione del notiziario “Nel castagneto” a cura dell’Associazione marroni di Castione, che viene inviato a tutti gli Enti soci di Città del Castagno;
  • partecipazione a diverse manifestazioni di livello nazionale e regionale per far conoscere l’Associazione, in collaborazione con alcuni soci e ditte private: De Gustibus, Mondonatura a Rimini, Villaggio gastronomico in occasione delle Olimpiadi di Torino, Fiera campionaria di Milano, manifestazioni locali in quasi organizzate dagli Enti associati;
  • costituzione di “Associazioni Castagno” ATS attraverso un protocollo d’intesa per costituire una “rete” nazionale ed europea, con altre Associazioni: Castanea (Strada europea del castagno), Centro Studi e Documentazioni del Castagno di Marradi per la gestione di progetti e interventi previsti dal Piano di settore castanicolo);
  • organizzazione e partecipazione a convegni, seminari e giornate di studio sulle problematiche colturali e sui temi relativi alla tutela e al ruolo ambientale e turistico del castagno, nonché alla valorizzazione , commercializzazione e trasformazione dei suoi prodotti;
  • emissione di due bandi per la premiazione, con diverse borse di studio, di tesi di laurea e di dottorato relative alla castanicoltura, con particolare riguardo alla difesa fitosanitaria del castagno;
  • un progetto triennale dedicato alle scuole: “L’ambiente è scuola” al quale hanno partecipato oltre 300 classi;
  • compartecipazione all’organizzazione delle prime sette edizioni del “Concorso Gastronomico Nazionale – Marroni, castagne e farina di castagne, in cucina: i dolci”, e concorso nella realizzazione della relativa ed apprezzata pubblicazione che raccoglie ricette e notizie relative ai primi tre anni del concorso ed al concorso nazionale “vino e castagne”, oggi al terza edizione;
  • partecipazione alle iniziative culturali e alla cerimonia di dichiarazione da parte dell’Unesco, del “Castagno dei cento cavalli” di Sant’Alfio (CT) quale patrimonio dell’umanità e simbolo della pace;
  • richiesta alle Regioni di inserire nei loro Piani di Sviluppo Rurale Misure specifiche a favore della castanicoltura;
  • organizzazione in collaborazione con la Regione Toscana, del “Convegno sul cinipide galligeno”;
  • sostegno finanziario a progetti di ricerca sul castagno proposti dall’Università di Firenze;
  • stampa di un opuscolo di buone pratiche sulla difesa del castagno dal cinipide galligeno a distribuire ai castanicoltori durante i vari incontri sul territorio;
  • collaborazione e scambi con altre realtà per proposte da presentare alla Comunità Europea, sul castagno anche con altre realtà castanicole europee, insieme a “Castanea”, partecipando a incontri e convegni in Francia, Spagna e Portogallo.

La lotta al cinipede galligeno e il progetto bioinfocast

La lotta al Cinipide galligeno, comparso in Italia nel cuneese nel 2002 (prima segnalazione in Europa), e diffusosi su tutto il territorio nazionale in pochi anni, rappresenta una vera e propria emergenza per la castanicoltura italiana, e per l’Associazione Nazionale Città del Castagno. Il mezzo principale per contrastare questo parassita è la lotta biologica, attraverso l’utilizzo dell’insetto antagonista Torymus sinensis, che, una volta introdotto nei castagneti, si ciba delle larve di Cinipide.

Per fronteggiare questo ed altri problemi della castanicoltura italiana, il Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali, su sollecitazione di Città del Castagno e di altre associazioni e consorzi di produttori, ha costituito il Tavolo Tecnico sul Castagno che ha individuato le strategie da adottare e le priorità di intervento, esplicitate nel Piano del Settore castanicolo 2010-2013, consultabile all’indirizzo:

http://www.politicheagricole.it/flex/cm/pages/ServeBLOB.php/L/IT/IDPagina/3277

Il Piano individua come priorità assoluta la lotta al Cinipide galligeno, attuata inizialmente con un progetto specifico affidato all’Università di Torino e alle Regioni per la realizzazione di lanci del parassitoide Torymus sinensis e la realizzazione di campi regionali di moltiplicazione.

Il progetto BIOINFOCAST (2013-2014) è stato voluto dal Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali per proseguire la lotta biologica al Cinipide. Per partecipare a questo progetto l’Associazione Città del Castagno ha costituito l’Associazione Temporanea di Scopo Associazioni Castagno ATS, della quale fanno parte anche Castanea European Network ed il Centro di Studio e Documentazione sul Castagno: Associazioni Castagno ATS si occupa della consegna dei parassitoidi ai Servizi fitosanitari regionali di tutta Italia, e delle iniziative a carattere divulgativo.

Al progetto BIOINFOCAST partecipano anche altri soggetti:

  • CRA(Consiglio per la Ricerca e la sperimentazione in Agricoltura) di Firenze come coordinatore del progetto,
  • Università di Torino – DISAFA (Dipartimento Scienze Agrarie e Forestali) per proseguire la produzione di Torymus,
  • l’Inea (Istituto Nazionale di Economia Agraria) per l’analisi delle nuove politiche europee in funzione del sostegno alla castanicoltura.

Associazioni Castagno ATS ha effettuato nel 2013 il trasporto del Torymus a tutte le regioni italiane per un totale di oltre 1000 lanci (ogni lancio comprende 110 femmine e 55 maschi di Torymus sinensis), ha già curato diverse iniziative divulgative e sta predisponendo un piano organico per promuovere il piano castanicolo in tutte le Regioni.

Gli studi in Italia per la lotta al Cinipide sono iniziati nel 2003, i primi rilasci dell’antagonista Torymus nei castagneti sono stati effettuati nel 2005 in Piemonte, dal 2012-2013 si notano i primi risultati positivi, con drastica diminuzione dell’infestazione e netta ripresa vegetativa dei castagni.

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