Subito dopo finita la <<pistatura>>, La sbucciatura delle castagne secche, vengono portate al mulino a macinare, da cui ne deriva la farina dolce di castagne.
Il mulini ancora oggi, sono come quelli di un tempo, rimasti nelle zone a vocazione storica e tradizionale, come in Garfagnana nella montagna della lucchesia, per l’ottenimento della farina di neccio DOP della Garfagnana, che da disciplinare le castagne secche devono essere macinate solamente nei vecchi mulini tradizionali a pietra.
Il mulino tradizionale, storico è uno stabile in muratura e sempre costruito in prossimità di torrenti o fiumi, perché l’acqua serviva a far girare le macine di pietra.
Nel 1847 nel territorio della Garfagnana esistevano la bellezza di 194 mulini sparsi lungo tutti i torrenti del versante apuano e quello appenninico.
Un mulino ad acqua o mulino idraulico è un impianto destinato ad utilizzare l’energia meccanica prodotta dalla corrente di un corso d’acqua, condotta alla ruota del mulino tramite opportuna canalizzazione. La macchina idraulica, è costituita da una ruota in ferro provvista di pale alla sua periferia con doppio cucchiaio, trasformando la pressione dell’acqua accumulata nel bottaccio, in forza motrice. Riducendo così al minimo la dispersione di energia annullando l’intervento di manutenzione, rispetto alle pale in legno di quercia o castagno del periodo fine ottocento. L’insieme ruota sotto la spinta del getto d’acqua.. L’albero costituisce l’asse centrale e ha il compito di trasferire il moto rotatorio alla macina girevole mediante la “merla” incastrata nell’estremità superiore. La merla sostiene e porta la ruota in movimento. L’estremità inferiore dell’albero, chiamata puntone, temprato e semisferico, poggia su un blocco di bronzo contenuto al centro della lucerna in ferro. L’insieme ruota, albero e macina girevole, viene sollevato verso l’alto mediante il tirante, determinando così la giusta finezza della farina.